Alla scoperta di Pentedattilo, vecchio paesino “fantasma”

La visita di quest’angolo della nostra Calabria suggestivo e unico nel suo genere,  è iniziata in una bellissima giornata di maggio.
Tra le colline di Bova Marina troviamo i resti di un castello e case diroccate che si fondono in un  tutt’uno con le rocce. Pentedattilo è un paese arroccato sulla rupe del Monte Calvario dalla caratteristica forma che ricorda quella di una ciclopica mano con cinque dita da cui deriva il nome.
La nostra escursione inizia salendo per le via principale, alla conquista di questi luoghi ormai abbandonati sin dal  1783, anno in cui un devastante terremoto ha costretto la popolazione a scendere a valle verso Melito Porto Salvo divenendone sua frazione.
Troviamo solo artigiani locali che hanno alcune botteghe per la vendita dei propri  prodotti.
Percorrendo le piccole vie raggiungiamo la sommità occupata dalla Chiesa dei SS. Pietro e Paolo con il suo campanile ottagonale ricoperto di ceramiche e al cui interno si trovano due statue in cartapesta raffiguranti i santi protettori.
Nel percorso, scorgiamo angoli caratteristici, nel mentre la  guida racconta la tragica storia sanguinaria coinvolgente la famiglia degli Alberti, le cui spoglie sono seppellite nella chiesa matrice.
La storia/leggenda di questo luogo, da secoli pervade di mistero il borgo di Pentedattilo con il suo castello.
Infine, la fatica della salita viene ricompensata  dalla spettacolare vista panoramica.
In un sol colpo, ammiriamo tutte le bellezze naturalistiche del luogo, il verde intenso della valle dove scorre la fiumara Sant’Elia (via privilegiata per raggiungere l’Aspromonte)  e sollevando lo sguardo, aldilà delle dolci colline, è  prorompente sullo sfondo lo splendido contrasto dell’immenso blu del Mar Ionio.
Si resta rapiti da tanta bellezza e, per dirla come Ungaretti, è un “M’illumino d’immenso”.

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